lunedì 17 ottobre 2016

Il Giallo di Napoli nel mito - Step 04

Il Giallo Napoli, essendo un colore presente sin dall'epoca di Egizi e Sumeri è presente in molte rappresentazioni e miti di diverse culture assumendo gli stessi significati simbolici della famiglia dei gialli.

Per gli antichi Egizi, sia il sole che l'oro giallo condividevano le qualità di immortalità, eternità e indistruttibilità. Quindi l'uso del giallo, nell'arte egizia, generalmente denotava queste connotazioni. Si credeva che la pelle e le ossa degli dei fossero d'oro. Così statue di divinità e maschere di mummie di Faraoni erano spesso costruite o placcate in oro. Quando il faraone moriva diventava il nuovo Osiride e quindi un Dio.



Nella cultura greca invece il giallo, specialmente nella sua totalità dorata, rappresenta il colore del sole, degli Dei e dei manufatti divini come ad esempio il Vello d'Oro o il Pomo della Discordia.
Non sono da dimenticare i miti di Iris e di Danae dove il colore giallo è ripreso prima nelle ali dorate della messaggera degli dei Iris e poi nella divina pioggia dorata in cui Zeus si trasforma per generare il figlio Perseo nella figlia del re di Argo Danae.



Avanzando d'epoca il giallo assunse, nel periodo di diffusione del Cristianesimo, il simbolo della luce e della divinità, e venne usato per raffigurare le aureole dei santi e la luce divina associata a Gesù



Infine nella cultura Cinese, ma ripreso in parte dalla cultura giapponese, il giallo è legato alla figura mitologica del Drago Giallo Huanglong, il quinto animale mitologico associato all'elemento della terra, al centro delle coordinate geografiche e al cambio delle stagioni mentre gli altri quattro animali mitologici, il Drago Azzurro, l'Uccello Vermiglio, la Tigre Bianca e la Tartaruga Nera vengono associati alle quattro stagioni e ai quattro punti cardinali.



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